sabato 24 aprile 2010

FARE SCUOLA

Come posso amare?
Perché dovrei amare?
Vivo anche senza amare?
Chi posso amare?
Cosa posso amare?
Io posso amare?
Senza amare vivo ugualmente?

Qui, nell’anno 2010, a Cittadella, vive una comunità raccolta attorno alla volontà di fare scuola a bambini, giovani ed adulti. Qui tutti imparano qualcosa, chi dal maestro in classe, chi dal compagno di banco, chi dal lavoro tra adulti.

La Scuola Aurora è una comunità che impara dalla vita stessa cosa è la vita. Una vita spesa ad imparare è un grande lavoro svolto per se stessi e per l’intero mondo! L’impegno all’autoeducazione continua è la base del successo come genitori ed educatori. La presenza dell’intero individuo, qui, adesso, è un obiettivo fondamentale della Scuola Aurora.

La Scuola Aurora offre ai bambini un percorso educativo, nel rispetto dei tempi delle fasi di sviluppo del loro essere: fasi fisiche, animiche e spirituali. Mentre il bimbo riceve l’esperienza della pedagogia Waldorf applicata dai Maestri in classe, l’adulto coltiva in sé e da sé il proprio essere.

La Scuola Aurora non offre maestri all’adulto.
Il maestro spirituale dell’adulto è egli stesso!

Il lavoro da svolgere è in prima persona. Ogni genitore ha l’opportunità di proporre alla comunità scolastica il “suo” lavoro. Egli, con il “suo” lavoro, maestro e responsabile di se stesso, porterà nella comunità il beneficio di tale lavoro. Rudolf Steiner può riuscire a portare un pensiero all’attenzione dell’adulto ad esempio attraverso un libro. Solo il lavoro del singolo individuo con se stesso potrà però rendere vivente partecipe presente l’elaborazione di quel pensiero reperito dalla lettura del libro.

L’adulto è una entità spirituale vivente incarnata in questo preciso tempo e luogo e qui operante insieme ad altri adulti, suoi pari.

L’adulto vivente, amante, pensante è indipendente, univoco, individuale eppure capace di incontrare… l’altro. La presenza di molti adulti sul Pianeta Terra obbliga a considerare l’ipotesi che l’incontro, visto come evento per nulla banale, debba essere un elemento di evoluzione… assai importante! Viceversa nel pianeta la vita sarebbe composta da un solo individuo… in tal caso l’elemento dell’incontro non esisterebbe. L’incontro esiste, è quotidiano innegabile ed è un fondamentale campo di lavoro per l’adulto.

Incontrarsi alla pari, produce innovazione e quindi evoluzione.
Incontrarsi senza rispettare il principio di pari reciprocità, produce soltanto scambio.

Nel primo caso l’incontro tra i due adulti avviene nella reciproca accettazione delle rispettive posizioni, dalla unione delle quali si otterrà una terza posizione, certamente innovativa poiché rispettosa delle due dalle quali è stata generata… Essa è il “figlio”, il “generato”!

Nel secondo caso, quando la reciprocità non è rispettata, vi sarà soltanto, come massimo risultato, uno scambio e quindi la vittoria di una posizione rispetto all’altra. Nulla di nuovo se non l’applicazione di qualcosa che già esisteva.

Un incontro senza “generazione” è tempo perso, come lo sono, a titolo di esempio, quei film nei quali la trama è fedele ad un percorso generale dove cambiano solo i dettagli della storia raccontata. Un esempio? Un tale vive tranquillo, incontra un cattivo, il cattivo gli fa del male, il tale riesce a chiamare aiuto, il “salvatore” (generalmente la polizia) arriva, manda il tale a farsi le prime cure, cattura il malvagio e lo punisce, il tale torna a vivere felice… La giustizia ha vinto! Centinaia di storie offrono questo percorso narrativo da anni. Non c’è evoluzione! Ogni elemento della storia ha un suo ruolo, ben definito a priori. Cambiano gli effetti speciali, gli attori, le locations ma il percorso è sempre lo stesso. Quanti sono gli adulti che felicemente “dormono” guardando questo genere di film? E’ davvero confortante accendere l’attenzione su qualcosa che sai già come andrà a finire? Io dico che semplicemente è sedativo.

Il percorso che la Scuola Aurora sta offrendo agli adulti è una “botta di vita, di coraggio, di volontà, di verità”! E’ un incontro vero tra viventi, amanti e pensanti individui. Il “Vero Salvatore” è già arrivato, circa venti secoli fa ed ha fatto il suo lavoro molto bene, una tantum! Egli ci ha lasciato in eredità la grande libertà di poter essere individui indipendenti con l’opportunità di scegliere l’amore come forza!

La saggezza, la giustizia, il diritto, il dovere, sono elementi tanto validi quanto… antichi. Ne facciamo il giusto uso poiché il salto epocale ha i suoi tempi da rispettare. L’innovazione è l’amore. La scelta tra adulti di reciprocità alla pari nel dialogo è di per sé un primo atto d’amore verso l’altro. E’ una condizione molto pesante per chi non ne è abituato, mentre è il sostegno più forte degli Uomini Liberi.

Il ruolo del Maestro Waldorf verso il bambino è perfetto nel rispetto delle fasi evolutive del bambino mentre è per nulla evolutivo tra adulti.

L’amore è una corrente di forza che genera sorprendente innovazione. Il solo fatto di intraprendere il dialogo decidendo di utilizzare come forza di base l’amore è già premessa di grandi ed inaspettati risultati. Il dialogo intrapreso su basi diverse, come “il diritto”, “il dovere”, la “giustizia”, “la saggezza”, “la tradizione”, è stato ben dimostrato, con l’avvento del Cristo, di aver fatto il suo tempo. I vangeli sono pieni di racconti che dimostrano la limitatezza delle forze antiche rispetto a quella rivoluzionaria dell’amore. La grande differenza è che l’amore è una scelta del singolo individuo, mentre le altre forze erano e sono, quando ancora applicate, scelte di gruppo. Scegliere l’amore comporta coraggio.


Ottimi riferimenti per approfondire il tema della libertà e dell’amore si trovano in “Filosofia della libertà” di Rudolf Steiner.

24 aprile 2010
Paolo Bolognesi